La Guida definitiva su come diventare copywriter e renderla un’attività profittevole in meno di 1 anno
Questo articolo è per te se vuoi sfruttare il potere del copywriting per la tua attività, o addirittura diventare un copywriter a tua volta.
(Se invece sei un imprenditore/imprenditrice e preferisci delegare, risparmiando il tempo e la fatica e i rischi dello scrivere tutto da te, puoi richiedere un appuntamento al telefono/skype dopo avermi raccontato qualcosa sulla tua azienda).
Copywriter: chi è e cosa fa
Molti ancora confondono il “copyright” con il copywriting.
È un errore comune per chi si approccia per la prima volta alla materia. Eppure in passato anche qualche cliente più esperto nel mondo del business mi ha scritto dicendo che cercava un “copyrighter”.
Peccato che quest’ultimo termine non abbia alcun senso. Al massimo, appunto, possiamo parlare di “copyright”, in relazione alla tutela dei diritti d’autore.
Per esempio, la Guida che stai leggendo in questo momento, l’ho scritta io. Quindi il copyright appartiene a me.
Allora chi è il copywriter?
E cosa fa in pratica?
“Copy” è un termine gergale, diffusosi negli Stati Uniti verso l’inizio del 20° secolo. Possiamo tradurlo con “testo pubblicitario”.
Dunque il copywriter, in generale, è colui che scrive testi pubblicitari.
Questa è la definizione originale, perlomeno.
Come è cambiata la figura del copywriter negli ultimi cent’anni
I copywriter originali – come Robert Collier – prendevano commesse da grandi produttori industriali, e scrivevano i testi per la cartellonistica o gli annunci sui giornali. Quasi sempre avevano l’obiettivo di vendere il prodotto in maniera diretta.
Per spingere le persone a ordinare subito, hanno cominciato a inserire scadenze, garanzie e altre tecniche ancora usate nel copywriting moderno.
Così sono stati scoperti i meccanismi di “scarsità” e “urgenza”, codificati e divulgati molti decenni dopo dal ricercatore Robert Cialdini nel suo libro Influence (tradotto in italiano come “Le armi della persuasione“).
Ma già nella prima parte del Novecento, grazie al diffondersi degli acquisti via posta (mailorder), molti copywriter sono diventati imprenditori a loro volta. Commerciavano prodotti propri o di altri, e guadagnavano esclusivamente in base ai risultati.
Come? Scrivendo e inviando lettere di vendita ai privati cittadini. Per le campagne più importanti allegavano anche brochure, cartoline, o interi cataloghi.
La difficoltà di questo tipo di impresa ha portato quindi i “copywriter a risposta diretta” dell’epoca a sviluppare tecniche sempre più sofisticate per rendere le loro lettere e i loro annunci profittevoli.
Dopodiché – come racconta il Padre della Pubblicità moderna, David Ogilvy – l’avanzare della televisione e del consumo di massa ha cambiato questo lavoro, riducendolo spesso alla produzione di brevi frasi “a effetto”.
Dagli anni ’60 in poi, il copywriter è stato impiegato da grandi agenzie pubblicitarie, per fare spot di immagine. La componente artistica e creativa ha prevalso su quella di vendita e di calcolo del ROI (ritorno sull’investimento). Per farti una buona idea di questo mondo, ti consiglio di guardare la serie TV “Mad Men“.
Poi, con il diffondersi di internet e di Google, è diventato normale associare la figura del copywriter anche a chi genericamente fa testi per il web. Questo con l’obiettivo di “indicizzarsi sui motori di ricerca”.
Ma c’è un punto su cui sono d’accordo tutti gli imprenditori digitali (tra cui il multimilionario ed esperto SEO Neil Patel): non basta farti trovare e ricevere tanto traffico, se vuoi rendere il tuo sito profittevole.
Certo, lavorare sul brand e sulla crescita del proprio pubblico è cruciale a lungo termine. Ma nella mia esperienza, le PMI fanno fatica a giustificare una tale spesa.
Perciò per una piccola azienda è ancora oggi più importante fare “copywriting a risposta diretta”, magari proprio con materiali cartacei.
E quando vuoi valutare investimenti digital, devi mettere in conto un problema:
il percorso di acquisizione e fidelizzazione del cliente è più complesso. Perciò il semplice copy a risposta diretta (che spinge per un acquisto immediato) non basta più.
Ci vogliono testi che intercettano e guidano la persona avanti, step by step, nel vari stadi del customer journey.
Questo è ciò che chiamiamo conversion copywriting – la versione più evoluta della scrittura persuasiva in ambito commerciale.
I 5 punti chiave del copy
Sintetizzando al massimo, un copywriter deve saper scrivere testi che:
- Catturano l’attenzione – e questo è sempre il grosso della fatica. Lo fai di solito con il titolo.
- Fanno una promessa forte, chiara e legata a un risultato desiderato dal tuo potenziale cliente ideale.
- Creano curiosità. Fin dall’apertura, ogni paragrafo va costruito per “vendere” il successivo.
Stabiliscono credibilità. Quello che Aristotele chiamava “ethos”. Ovvero, perché dovrebbero fidarsi di ciò che dici.
Muovono ad agire. Ovvero, convertono. Significa prendere il lettore/spettatore dal punto di consapevolezza a cui si trova e portarlo avanti nel customer journey. Per esempio, da semplice lettore di un blog a iscritto alla newsletter.
I formati del copywriting persuasivo
Dove agisce la scrittura persuasiva?
Che tipo di lavori vengono richiesti a un copywriter?
Qui di seguito ti parlo di alcuni dei formati classici. Altri nuovi ne escono di frequente, man mano che la tecnologia si evolve:
Pagina di vendita
Spesso detta “landing page“, in quanto le persone ci atterrano da una fonte di traffico (inserzioni o link da email e altre fonti).
Vale sempre la pena crearne una (o più) a parte rispetto al resto del sito. Deve contenere la proposta principale per un tipo specifico di persona.
È la pagina a cui di solito le persone vengono inviate dopo aver fatto un processo di riscaldamento, di conoscenza della tua azienda, di te stesso o del tuo prodotto. Alla fine del processo, è il momento di comprare.
Se la persona è abbastanza interessata, vorrà avere tutte le informazioni necessarie per convincersi definitivamente, e solo così procederà all’acquisto.
Quando però promuoviamo un business di servizi (specialmente se ad alto prezzo) la pagina non fa altro che vendere un “appuntamento qualificato”.
Raccogliamo diversi dati della persona, predisponendola non solo a chiedere un preventivo, ma a fare una trattativa più facile con un venditore che – in videoconferenza, al telefono o dal vivo – dovrà solo risolvere i suoi ultimi dubbi e far firmare il contratto.
Pagina per generare contatti
Comunemente chiamata opt-in page.
La logica è la stessa della pagina di vendita, ma qui non offri un prodotto in cambio di denaro (bensì dei dati di contatto, per l’appunto).
Dean Jackson la chiamava “squeeze”, perché è una pagina breve e senza distrazioni, pensata solo per spremere contatti di persone interessate.
La regola infatti è che su questa pagina offri gratis qualcosa che solitamente faresti pagare, in cambio dei dati della persona. Così da poter fare marketing sequenziale.
Molti imprenditori alle armi con il marketing pensano non serva una opt-in page e sia più facile ed efficace un annuncio di acquisizione contatti, direttamente dentro Facebook.
Presto però si rendono conto che quei contatti sono “freddi” o totalmente fuori target. Hanno cliccato di impulso e riempito un modulo pre-compilato magari senza leggere neanche. Così ti ritrovi gente che spesso neanche si ricorda di aver compiuto quell’azione e se la chiami o le mandi dei messaggi ti tratta come se fossi un qualsiasi spammatore.
Se invece dall’annuncio Facebook mandi la persona su pagina scritta in copy persuasivo® puoi iniziare subito a selezionare solo contatti veramente interessati.
Per saperne di più su questo processo, leggi la mia Guida gratuita alla Lead Generation.
“Magnete” regalo
Gli americani lo chiamano anche “bribe”, cioè la “mazzetta” o l’esca.
Si usa per attirare la persona nel tuo sistema, da qui il termine “magnete”.
Prende tante forme. Per esempio, ai copywriter viene ancora richiesto di scrivere piccoli ebook, una forma classica che non smette mai di funzionare, specialmente in certi settori professionali. Ma il magnete può essere una serie di video esemplificativi in cui posizioniamo il brand e diamo informazioni utili.
L’importante è che sia un prodotto che normalmente faresti pagare, ma che le persone tramite una specifica campagna o pagina possono ricevere gratis.
Da lì inizia il cosiddetto funnel SfornaClienti.
È uno strumento che ha più di 20 anni e non accenna a morire.
L’email marketing è uno strumento che ha cambiato forma nel tempo: tanti elementi si sono modificati perché sono diventati “più difficili” e bisogna essere più bravi per avere successo, ma sono ancora molto importanti.
Per fare email copywriting persuasivo, leggi quest’altra Guida.
Articolo di Blog / Native advertising
Gli articoli del blog sono contenuti editoriali, che però si prestano bene a quella che alcuni chiamano “vendita nascosta” o “vendita soft”.
Il native advertising non è altro che lo sponsorizzare articoli blog per rendere la pubblicità una “non-pubblicità”.
È un sistema che funziona soprattutto su Facebook e altre piattaforme specifiche, laddove abbiamo una media di persone che “cazzeggia”, invece di cercare attivamente qualcosa per comprarlo. È possibile perciò che non vogliano vedere delle pubblicità, bensì delle informazioni utili, degli elementi curiosi o divertenti.
VSL (Video Sales Letter)
Più comunemente è chiamata “televendita” fatta in versione YouTube, Vimeo o altri mezzi.
Anche Facebook permette di fare dei video e di farli girare molto facilmente. Le parole di una sceneggiatura video sono sempre e comunque copywriting e devono seguire delle regole ben precise.
Inserzioni online (Facebook, Google, ecc.)
Sono i canali pubblicitari che ancora dominano internet, e che quindi quasi sempre sono alla base di una strategia di digital marketing.
Ogni piattaforma ha i suoi standard e richiede che il copywriter ne comprenda almeno i fondamentali, per poter adattare i testi.
Con le novità sulla privacy e lo stop generale al “retargeting” iniziato da Apple negli anni recenti, il copywriting è tornato a essere molto più rilevante per il successo di una pubblicità.
Come dice infatti Ryan Deiss di Digital Marketer, siamo ormai in un mondo in cui non è più così facile (e a volte è proprio impossibile) costruire pubblici target a livello tecnico.
Il grosso del lavoro ora lo fanno gli algoritmi. La figura del “media buyer” o “pay per click specialist” ha perso quindi di valore.
Per questo le aziende ora possono far leva quasi esclusivamente sul copywriting dell’annuncio – se vogliono intercettare e selezionare il potenziale cliente giusto.
Esempi pratici di copywriting persuasivo
Per capire meglio cosa fa un copywriter, guarda l’esempio qui sotto.
Si tratta di un annuncio, in questo caso su Facebook.
L’azienda è HootSuite, che vende un strumento per programmare i post nei vari social media.
Come vedi, ci sono tutti i punti chiave di un annuncio pubblicitario persuasivo.
Quelli evidenziati sono:
“Inizia subito a risparmiare tempo sui social”
È una componente di tipo emotivo – un beneficio – non una caratteristica.
“Gestisci i tuoi social network da una semplice dashboard”
È un beneficio di tipo razionale, sempre nel testo principale dell’annuncio.
L’immagine.
Conta tanto e deve sempre essere allineata con il copy.
In questo caso, nell’immagine vedi una ragazza – una piccola imprenditrice o una social media manager di qualche altra azienda – che si sta rilassando mentre programma i post.
La percezione che ci dà è che grazie a questo strumento, anche noi avremo più tempo libero e meno distrazioni. Perché per programmare o a postare ogni volta sui social, magari cercando il momento migliore per farlo, non dobbiamo più aprire le varie piattaforme. Il software permette di farlo da una sola dashboard, tutto in una volta.
L’immagine in questo caso rinforza il claim “start saving time on social”, ovvero la promessa forte di risparmiare tempo.
“Prova gratuita di trenta giorni”
È il titolo che vedi sotto l’immagine da cui puoi estrapolare vari elementi da analizzare.
Tra gli elementi razionali c’è sicuramente il risk reversal, l’inversione del rischio, perché ti viene detto subito che puoi provare HootSuite gratuitamente per trenta giorni, prima di comprarlo. Non rischi nulla, puoi aprire un account e iniziare a lavorarci a spese loro.
La prova gratuita è una di quelle tecniche di cui sono stati pionieri i primi copywriter di inizio Novecento. Ed è tornata in auge con il diffondersi dei software in cloud, perché ti permette di maturare quella fiducia che ti farà sentire sicuro di non buttare i tuoi soldi durante l’acquisto, una volta trascorsi i trenta giorni.
Questo è un elemento razionale molto forte che comunica grande sicurezza da parte dell’azienda. Il titolo sottintende infatti: “tu prova il nostro strumento per trenta giorni e vedrai che sarai contento, non rischi niente”.
“Dieci milioni di professionisti nel mondo stanno già usando questo strumento.”
Questa parte di testo rappresenta la “conferma sociale” o social proof (spesso tradotta come “riprova sociale”).
Si tratta di un altro concetto fondamentale spiegato dal dott. Robert Cialdini che non cessa mai di avere effetto nel marketing di qualunque tipo.
Se un’attività la stanno facendo tante altre persone, automaticamente il nostro cervello ci porta a pensare che conviene anche noi farla – senza rischio di sprecare soldi, tempo o beccarsi delusioni (e fare brutte figure).
Vuoi altri esempi di scrittura persuasiva?
Nel lavoro di copywriter torna sempre utile avere esempi e modelli a cui far riferimento. E nel tempo io stesso ne ho accumulati molti.
Puoi guardare questi 5 esempi di email efficaci.
Sul blog ho dato poi anche modelli di landing page, descrizioni prodotto per ecommerce e anche articoli blog persuasivi.
Imparare il Copywriting: il problema del tempo
Non molto tempo fa qualcuno mi ha fatto una domanda interessante:
“Andrea io ho un lavoro da dipendente a tempo pieno, una famiglia che amo e tutti i casini e le responsabilità di un adulto. Come faccio a trovare il tempo per imparare a scrivere?“
Gran bella domanda.
Molta gente ha questo stesso tipo di problema.
E la risposta semplice (ma brutale) è:
Il tempo devi trovarlo, ovunque possibile.
Ad esempio:
Anni fa, quando anch’io facevo ancora il dipendente (1.000€ al mese netti, e in cambio dovevo giusto “presentarmi”, cioè venivo remunerato per il mio tempo più che per le mie capacità) quella vita mi stava sempre più stretta.
Per questo stavo iniziando a interessarmi alla vendita, e nonostante avessi un lavoro a tempo pieno e anche 2 turni notturni a settimana, fremevo letteralmente per imparare, imparare, imparare.
Volevo cambiare vita.
Ma per farlo, dovevo cambiare come persona.
Diventare copywriter: il mio percorso
Dovevo acquisire nuove competenze.
Prima che copywriter, volevo diventare un bravo venditore.
Quindi, anche se in teoria non avevo molto tempo, intanto investivo un po’ di soldi in corsi e libri. Tutto il necessario per prepararmi bene a saltare nella vita da lavoratore autonomo.
E sai cos’altro facevo?
Se ci pensi, il lavoro da dipendente ha oggettivamente anche dei vantaggi.
Spesso mi capitava infatti di avere ore vuote.
Venivo pagato anche se non avevo nulla da fare all’apparenza.
(E da quello che mi dicono amici e parenti, questa cosa non succede sempre a tutti, ma succede spesso.)
Quindi sfruttavo ognuno di questi “vuoti” per attaccarmi agli mp3 di Brian Tracy, Tom Hopkins e altri esperti sales trainer.
Leggevo i loro libri, prendevo appunti, sognavo il momento in cui sarei stato in grado di praticare quegli insegnamenti e guadagnare in base alle mie capacità e al mio impegno.
E poi, quando ho iniziato a fare il venditore?
IDEM, solo con problemi diversi.
Non ho avuto più tempo “vuoto” nel vero senso della parola. Ma non sapendo come generare contatti in maniera intelligente per la mia attività, mi sono reso conto che dovevo rimettermi sotto a studiare e testare.
E così sono arrivato alla scrittura persuasiva.
A quel punto ho deciso che volevo lavorare come copywriter da casa. (Leggi il resto della mia storia qui).
Se anche tu non pensi di aver tempo o vuoi sapere qual è la strada più veloce per fare del copywriting il tuo lavoro, ecco quello che posso consigliarti.
5 consigli per imparare il copywriting da autodidatta anche se hai pochissimo tempo (e iniziare a guadagnarci al più presto)
- Non abbandonare subito quello che fai (a meno che proprio non ti stia umiliando e distruggendo)
- Rischia il possibile. Cioè, se puoi, vai a casa almeno mezz’ora prima, oppure sfrutta i momenti che non ci sono colleghi e manager in giro
e dedicati a scrivere annunci, leggere i classici e prendere appunti. - Man mano, avvia un business come secondo lavoro
- Nel frattempo riuscirai a scrivere meglio e più velocemente, e anche il secondo lavoro diventerà gradualmente più importante
- A quel punto fai le tue valutazioni, guarda i numeri, guarda anche la differenza di “emozioni” tra il lavoro che fai per campare e il tuo nuovo business… e solo a quel punto scegli di fare il salto.
Rischioso?
Sì. Qualunque carriera imprenditoriale è rischiosa.
E saper scrivere per attrarre contatti qualificati e vendere non è l’UNICA competenza che devi acquisire per liberarti dal lavoro dipendente e
non fallire col tuo business.
Ma puoi giurarci che è una delle più importanti.
Non lo dico solo io, ma tutti i grandi maestri da cui ho imparato: Jay Abraham, Dan Kennedy e in Italia Robin Good.
Lavorare come copywriter da casa è possibile?
Sì. Ma non ci si improvvisa.
Soprattutto se scrivi per il business di altri.
Ma neanche se ti limiti a fare affiliazioni o ecommerce. Anzi. Lì guadagni solo in base ai risultati e devi badare ad altre attività oltre il copywriting (per es. le ads, gli ordini, l’assistenza clienti, la parte tecnica del sito, il web design ecc.), quindi è ancora più difficile.
Non ti puoi improvvisare, soprattutto perché non siamo più in un mercato vergine.
In tanti sognano di poter lavorare come copywriter da casa.
Tantissimi infatti ci hanno provato, soprattutto negli ultimi anni. Ma molti si sono arresi dopo il primo anno e mezzo, quando arriva il momento di pagare i contributi INPS e non hanno fatturato e risparmiato abbastanza.
Ribadisco, però: se vuoi guadagnare più di qualche centinaio di euro devi essere sul pezzo.
Punta a saper applicare le regole fondamentali del copywriting.
Per studiare e migliorarti quasi sicuramente sarà necessario che ogni tanto fai tardi la notte o ti alzi un paio d’ore prima del solito.
E ricorda che ogni pausa vale oro, anche se sono solo 15 minuti.
Anche perché, a differenza della fuffa teorica della scuola dell’obbligo o dell’università pubblica, nella mia esperienza quando quello che studi lo paghi da te, e sai che ti serve subito, stai sicuro che impari velocemente.
Non c’è nessuno che ti dà i voti.
L’unica cosa che contano sono i risultati.
Cioè, la fiducia che ti dimostrano i tuoi clienti.
Ma non è facile, lo so.
Quando ad esempio fai pausa pranzo questo significa non metterti a fare pettegolezzi o guardare Facebook, o la tv.
Significa smettere di lamentarti che le cose non vanno come avevi pensato.
Significa perseverare e superare lo stadio iniziale di “fascinazione”, quello in cui ti sei “fomentato” e ti è venuto lo sfizio di fare queste cose.
Se fai sul serio, lo si vede dopo un po’.
Quando l’entusiasmo iniziale è passato.
Tutti i tuoi momenti liberi li dedichi a seguire un videocorso o leggere libri sul marketing e il copywriting.
A pensarci, anche solo a voler consumare i miei materiali gratuiti, tra blog, podcast e libri, puoi andare avanti per mesi.
Imparare il copywriting: il tuo percorso
Ogni situazione è diversa.
Ciò che ha funzionato per me o qualcun altro potrebbe non andar bene per te.
Quelle che ti ho scritto sopra sono solo alcune delle azioni che hanno funzionato nel mio caso.
L’idea qui è di fare una scelta nella gestione del tuo tempo chiederti:
“Faccio sul serio (oppure no) con questa cosa del copywriting?”
“Sono disposto a mettermi sotto a studiare e fare pratica e a sfruttare ogni secondo possibile della mia giornata?”
La verità è che diventare bravi copywriter non è così difficile.
Non è come prendersi una laurea in medicina (6 anni, se vieni ammesso), dopo la quale devi anche specializzarti (altri 4-5 anni, se vieni ammesso) e poi cercare di diventare un bravo medico (se vieni assunto e trovi qualcuno che ti fa da mentore invece che lasciarti in balia di pazienti complicati e cause legali da parte delle famiglie dei parenti).
Diventare copywriter: quanto bisogna studiare?
Diventare bravi nel marketing e nel creare messaggi convincenti richiede solo 6-7.000 ore.
Ne ho avuto conferma diretta prima sulla mia pelle, e poi collaborando con decine di copywriter tramite la mia Agenzia.
Questo è il tempo da dedicare tanto allo studio quanto alla pratica.
Ci siamo?
Credo davvero che non ti ci vuole molto per diventare abbastanza bravo e iniziare a fare soldi con il tuo copy.
Ma un po’ di tempo ci vuole.
Se non sei una persona paziente e determinata, lascia perdere, che è meglio.
Tuttavia, qualche migliaio di ore è il minimo per poter essere utile ad altri imprenditori e saper portare risultati.
Ora sta a te decidere su quanti ANNI vuoi spalmarle queste ore.
Io le ho concentrate in meno di 2 anni.
Alla faccia degli “anni nel settore”.
E non farmi neanche parlare di quelli che dicono di avere “20 anni di esperienza” ma in realtà ne hanno solo 1 o massimo 2.
Sono semplicemente 20 anni che fanno le stesse cose che hanno imparato nei primi mesi in quel lavoro.
Lavorare da casa con la scrittura: quale opzione fa più al caso tuo?
Ho detto che quella del copywriter è una strada rischiosa, se vuoi metterti in proprio.
C’è da dire che è anche molto stressante. Mangiamo scadenze a colazione, e siamo sempre sotto la pressione di generare lead e vendite.
Ma rispetto ad altre forme di carriera nel campo della scrittura, il copywriting persuasivo offre una strada molto più sicura e ad alto potenziale.
Pensa infatti a quelli che la gente di solito considera (erroneamente) copywriter, ovvero i web writer e “SEO copywriter“: anche se bravi non guadagnano granché. Tanti di loro tirano a campare e non possono chiedere più di un certo “tot” ad articolo o a parola, quindi non c’è reale possibilità di crescita.
Questo perché il loro lavoro non aggiunge il tipo di valore significativo che invece può dare un copywriter persuasivo (a volte detto “copywriter a risposta diretta”).
Inoltre, più un testo è semplice da scrivere – e non richiede uno studio di mercato e della psicologia umana – più sarà facilmente sostituibile dall’intelligenza artificiale. È già pieno di software che scrivono contenuti (per quanto basici) a poche decine di euro al mese. Quindi credo che i semplici “web writer” o “SEO writer” siano davvero una specie a rischio.
E se parliamo della scrittura creativa, lo scenario è ancora più fosco. Chi scrive romanzi, infatti, deve essere molto prolifico. Può certamente tirarci fuori una carriera, ma le probabilità sono più ridotte.
Comunque, solo dopo diversi anni e dopo aver creato un catalogo di testi pubblicati (e pubblicizzati) bene, si può arrivare a farsi uno stipendio decente.
Te lo dice uno che nel tempo libero ha scritto e pubblicato un romanzo, incassando oltre 1.000€ nel primo anno.
Se volessi farne una vera attività dovrei pubblicare quasi un libro al mese, in diverse nicchie profittevoli e venderne centinaia di migliaia di copie. Comunque poi dovrei aspettare 5-7 anni prima di poter avere un compenso netto pari a quello che da copywriter freelance sono riuscito a raggiungere già entro il primo anno.
Che dire poi di chi vuole fare lo sceneggiatore per il cinema o le serie TV? Queste persone provano, investono e si sbattono. Ma poi finiscono per provare a fare i copywriter, come ripiego. La dura realtà per gli sceneggiatori, anche i più bravi, è che bisogna fronteggiare una concorrenza spietata, e ci si ritrova quasi sempre a essere solo un piccolo ingranaggio in una grossa macchina – senza controllo sulle proprie entrate.
Eppure i lavori sopra menzionati sono più conosciuti (e ambiti) rispetto al copywriting.
Esercitano sempre un forte fascino su milioni di “aspiranti scrittori”.
Ti dirò di più: se hai fatto corsi di scrittura creativa e hai creato veri racconti e romanzi, quest’abilità ti tornerà molto utile nel diventare un copywriter.
Ma in primis non devi vergognarti a “scrivere pubblicità” o a vendere. Solo così puoi lavorare da casa e guadagnare (molto bene) come copywriter.
Come trasformare il copywriting in un lavoro in meno di un anno
Ti basta seguire i consigli che ho esposto sopra e quelli che trovi anche più avanti. L’obiettivo (fattibilissimo) è conquistare i primi 4-5 clienti, magari ricorrenti. Così anche in meno di un anno ti sarai costruito uno stipendio stabile.
Certo, non tutti sono fatti per la vita da freelance o imprenditori.
Se preferisci la sicurezza del lavoro da dipendente, sappi che ci sono molte aziende (soprattutto dal 2020 in poi) che cercano copywriter da assumere.
Tutte e tre queste strade funzioneranno per te solo se ti darai da fare.
Se invece non sei una persona paziente e determinata, lascia perdere ora, che è meglio.
Ti risparmierai molto stress, tempo e soldi.
Come si diventa copywriter e QUANTO si può guadagnare
Repetita iuvant: non prenderla come l’ennesima “opportunità”.
Il copywriting non è una moda, bensì una disciplina.
Non è nato con internet, né con i social. Segue principi immortali, che hanno a che fare con la psicologia umana.
In gran parte, un copywriter persuasivo si rifà infatti alla retorica aristotelica.
Soprattutto, in un contesto sempre più competitivo come quello dei servizi digital in Italia, non basta più dirti copywriter e inviare curriculum – o aprire qualche pagina social e un profilo su Fiverr.
Devi diventare un Copywriter Professionista.
Su come arrivare nel 4% dei Professionisti più pagati d’Italia, ho creato una Serie Premium riservata agli abbonati del mio Club. Qui trovi un estratto gratuito.
Per quanto mi riguarda, ho iniziato scrivendo in inglese, prendendo i primi clienti su Upwork.
Presto però – nonostante avessi raggiunto un livello di inglese C1, certificato TOEFL – ho capito di avere uno svantaggio competitivo rispetto a migliaia di altri colleghi madrelingua.
Così ho iniziato a scrivere per PMI italiane.
Ho scommesso sul fatto che nel tempo ci sarebbe stata sempre più consapevolezza da parte delle aziende italiane rispetto a cosa fa un vero copywriter.
Ma soprattutto, ho puntato subito a essere tra i migliori.
Ho rinunciato a quasi ogni forma di “vita sociale”, per 4 anni.
Ho studiato come un ossesso.
All’inizio ho accettato lavori gratis.
Poi ho scritto un Ebook per 30€, e anche un intero funnel (Magnete + sequenza email + pagina di vendita) per appena 120€.
Con quella gavetta ho accumulato i primi clienti (più che soddisfatti) e le prime testimonianze. E da lì è stato via via più facile attirare nuovi progetti, e fare prezzi più alti.
Così sono arrivato a guadagnare prima 1.200€, poi 5.000€ e dopo un po’ anche 10.000€/mese (pre-tasse) in modo stabile.
ATTENZIONE. Questo tipo di risultati non è garantito.
E se scegli di lavorare come copywriter dipendente non credo tu possa aspettarti più di 1.500 o 1.700€/mese (da junior perlomeno).
Ma se hai intraprendenza e vuoi lavorare come copywriter da casa e in proprio, è possibile (e giusto) puntare a più di 3.000€ lordi/mese, già dal terzo anno di attività.
Corsi di copywriting: pro e contro
Se vuoi diventare copywriter probabilmente stai anche cercando di capire se vale la pena fare un corso.
E nel caso, ti chiedi giustamente quali sono i migliori corsi di copywriting in Italia.
Ancora una volta, ti darò alcuni consigli spassionati e condividerò la mia esperienza. Poi, se vorrai, potrai valutare anche le mie risorse.
Consiglio #1: Impara l’arte di imparare. È una meta-competenza ovvero una skill che ti permette di acquisire più velocemente qualsiasi altra abilità.
Consiglio #2: Impara l’inglese. Altra meta-competenza. Nello specifico, nel primo anno e mezzo da freelance mi ha permesso di studiare oltre 80 manuali e corsi di copywriting, marketing e business (molti dei quali mai pubblicati in Italia). Ti torna molto utile anche nel lavoro quotidiano, perché un bravo copywriter per ogni progetto fa una ricerca approfondita, e non si accontenta mai delle sole fonti italiane.
Su quest’ultimo punto non ho percorsi da consigliarti. Ho appreso l’inglese dai 14 anni da solo, traducendo canzoni di rapper come Nas, e poi facendo esami universitari in lingua e viaggiando molto.
Come avrai capito, non ho avuto maestri italiani per il copywriting.
Piuttosto ho fatto i corsi di Joanna Wiebe di Copyhackers e quello del “vecio” John Carlton.
Non saprei dirti quali sono i migliori corsi di copywriting in Italia. Le informazioni che ho raccolto negli anni sono quelle dei miei Seguaci che già avevano fatto altri percorsi, prima di chiedermi di diventare loro Mentore.
Il grosso problema riportato da tutti era e resta questo:
è pieno di infoprodotti, pensati per spillarti qualche soldo veloce.
Magari sei eccitato e vuoi davvero imparare il copywriting.
Qualcuno ti fa una promessa forte, raccontandoti che grazie a quel singolo “corso” tutto sarà facile e veloce.
E tu compri, sentendoti soddisfatto almeno per un momento.
Poi però il tempo passa e – sia che tu abbia consumato il corso, sia che invece tu sia uno di quelli che “colleziona” – ti accorgi che la tua vita non è cambiata per niente.
Sei ancora fermo al punto di partenza.
E magari hai anche le idee più confuse di prima.
Oppure peggio, qualche “tutor” ti ha incoraggiato ad andare là fuori e chiedere agli imprenditori 1.000€ per una sales letter, ma ovviamente prendi solo porte in faccia. Perché?
La verità è che hai preso solo delle informazioni (di cui non discuto la qualità). Ma queste comunque non bastano. Quello che ti serve per lavorare è l’abilità.
Un’abilità (qualsiasi) ad alto valore aggiunto non la si acquisisce con lo studio teorico. Come hanno dimostrato ripetutamente gli studi sull’apprendimento e sui peak performer, servono anni di:
- pratica intensa e focalizzata
- confronto con altri pari livello
- feedback mirato da parte di un Coach o Mentore esperto (se puoi permettertelo).
Invece se ti guardi in giro noterai che ci sono quasi solo semplici videocorsi.
I prezzi variano dai tutorial a pochi spicci (come su Udemy) ai “percorsi” da oltre 10.000€. Questi, se va bene, ti assegnano un tutor che una volta al mese ti chiede se hai studiato la lezioncina, senza guidarti davvero in questa carriera.
Il motivo è che se dovessero davvero aiutarti, non potrebbero scalare, vendendo il “sogno” a migliaia di ragazzi ignari.
In alternativa, ci sono percorsi apparentemente più strutturati, che però non hanno nulla a che fare con il copywriting persuasivo. Ti insegnano infatti a scrivere testi eleganti per il sito e i social, ma non a creare sales letter, funnel e altri materiali di marketing diretto.
Perché è nato il Copy Persuasivo® Club
Oltre che studiare, ho sempre amato divulgare e insegnare.
Prima di mettermi in proprio, ho fatto esperienza come docente all’estero (sono certificato DITALS nell’insegnamento dell’italiano agli stranieri) e mi è piaciuto molto.
Nel frattempo, dopo aver pubblicato dei libri bestseller, i miei stessi clienti mi chiedevano spesso di fare da speaker a loro eventi. Con Master Restaurant mi sono trovato addirittura a tenere intere giornate di formazione in aula (sul marketing e l’acquisizione clienti).
Inoltre, visto che tutte le settimane dal gennaio 2016 pubblico un Podcast per divulgare il copywriting in Italia, ho cominciato a ricevere richieste di consigli e formazione da parte di persone a cui interessava lavorare come copywriter.
Molti compravano il mio Corso SfornaClienti, nonostante fosse pensato più per piccoli imprenditori che per aspiranti copywriter.
Per loro quello andava bene come inizio, ma poi ci voleva anche qualcosa di più avanzato.
Dunque prima ho scritto e pubblicato altri 15 Manuali avanzati, e videocorsi collegati (non disponibili al pubblico). Poi, per fornire una soluzione superiore a tutto quello che c’è in giro, mi sono impegnato nell’organizzare veri e propri “bootcamp”, pratici e intensivi.
Così in un paio d’anni ho addestrato più di 30 copywriter, chiamati “Seguaci” perché seguono la mia filosofia e sono parte di un Club a numero chiuso.
Tra questi c’era chi era partito senza alcuna base del copy e chi invece aveva già studiato tanto, ma non aveva mai messo in pratica.
Tutti quelli che hanno seguito le mie indicazioni si sono ripagati l’investimento, e oggi sono stati assunti da delle aziende o guadagnano più di 2.000€/mese come copywriter freelance.
Di lavoro là fuori ce n’è tanto, e di professionisti bravi ancora pochi.
Come accelerare la tua crescita
- entrare in un Programma di Addestramento intensivo e
- farti aiutare da un Mentore.
Non sei pronto per il Programma di addestramento?
Puoi intanto capire se il copywriting fa per te, prendendo “Il Piccolo Libro della Scrittura Persuasiva”.
Costa meno di 15€ e puoi iniziare subito ad applicare le 3 potenti tecniche che trovi al suo interno.
Poi se vuoi passa a “Gli Attrezzi del Mestiere: 11 Fondamenta del Copy Persuasivo®”, così farai tue le basi di questa disciplina.
A quel punto fai richiesta per entrare nel nostro Club, dove troverai anche un percorso ad appena 50€/mese per iniziare a:
- padroneggiare le tecniche dei Maestri come Robert Collier, David Ogilvy, Eugene Schwartz, Dan Kennedy e Gary Halbert
- capire le migliori strategie per acquisire e gestire i clienti
- aumentare la tua velocità nella scrittura (e quindi i profitti per progetto).
Copywriting: come affrontare i problemi che hanno i professionisti
Dopo che cominci a ingranare con questa carriera, ti troverai davanti a nuovi problemi.
Bei problemi. Tipo, “ho troppe richieste”.
Tieni presente che se vuoi scalare, la via del Freelance non è semplice.
Non è come costruire un’azienda, che se sei bravo e hai leadership, può camminare e fare profitti anche senza la tua presenza.
Come dice Kiyosaki nel suo famoso libro “Padre ricco, padre povero”, se scegli di fare il freelance (consulente, libero professionista) continuerai a vendere il tuo tempo (che è limitato).
Ma come dico io – se conosci le tecniche giuste – puoi vendere quel tuo tempo a prezzi via via più alti.
E ciò ti consente di avere una carriera in proprio molto gratificante, senza dover gestire persone e tutte le altre difficoltà di un’azienda.
In pratica significa che rinunci alla delega (se non delle task amministrative) e ti focalizzi sul curare un “portfolio” ristretto di clienti ad alto turnover.
Hai capito bene.
Se vedi possibilità di crescita, ma vuoi restare da solo, tenendo le cose semplici e non mettendo su una vera e propria azienda, devi cominciare a perdere clienti.
Ovvero, devi licenziare quelli che non rappresentano più il tuo target di compenso.
Ci sono vari modi per farlo, e così i miei Seguaci riescono ad aumentare i guadagni senza distruggersi di lavoro.
Ti ripeto però che – prima di pormi questo problema – sono arrivato a gestire 15 progetti alla volta (non 1, né 2-3, come la maggior parte dei freelance).
Nota importante: ero fidanzato. Ma non avevo figli, il che è determinante in fase di start-up e per accelerare tutto il processo.
Un piano di carriera per aumentare i guadagni da copywriter
I 7 passaggi che trovi qui di seguito sono quelli che consiglio alla maggior parte delle persone che si sono poste l’obiettivo di lavorare come copywriter da casa e in autonomia.
Più sei motivato a crescere, più trarrai valore da queste dritte:
- spingi molto i primi anni per conquistare la fiducia dei primi clienti e innescare passaparola
- metti in leva queste esperienze (ci sono varie tecniche che insegno nel mio Club)
- fai attenzione alla tua gestione finanziaria (per es. crea un conto a parte per accantonare i soldi che dovrai all’INPS entro un anno e mezzo da quando apri P.IVA)
- fai crescere il reddito anno dopo anno, velocizzandoti nella scrittura e prendendo più progetti
- fai crescere i risparmi, mantenendo uno stile di vita morigerato e uguale possibilmente a quello dei primi tempi
- reinvesti nel tuo personal brand per poter avere un flusso costante di richieste e clienti migliori
- con questa nuova tranquillità e capacità attrattiva, fai scelte coraggiose (come per es. licenziare clienti che non rappresentano più il tuo target ideale).
Perché ho creato la prima Agenzia di copywriting in Italia
Quando le richieste hanno superato di gran lunga la mia disponibilità di tempo ho deciso di non sparare prezzi fuori mercato. Bensì ho dedicato un anno intero a cristallizzare il mio metodo in procedure precise.
Questo perché dopo un’analisi del contesto italiano ho scoperto che qui non c’era quello che già esisteva nei mercati anglofoni:
Agenzie specializzate nel Conversion copywriting e nel copy a risposta diretta (piuttosto che nel semplice SEO writing).
Avevo voglia anche di mettermi alla prova come imprenditore.
Dunque ho fondato l’Agenzia Copy Persuasivo® Srl. Volevo confrontarmi con altri copywriter, senior e junior, e poter dare più servizi ai miei clienti.
In tal modo la complessità nel gestire l’attività è aumentata molto. E ho dovuto acquisire tante altre abilità, che esulano da ciò che è richiesto a un consulente freelance.
Ma iniziando a pagare altre persone ho potuto avere più tempo libero e aiutare più persone.
Conclusioni
Ti ho mostrato come si diventa copywriter, e come l’ho fatto io.
Se il tuo obiettivo è imparare il copywriting per il tuo business, è una task semplice. Puoi padroneggiare le basi e renderti autonomo, per poi iniziare a delegare quando hai già un business che cammina bene. Tutto ciò che avrai imparato ti sarà utile per fare le domande giuste e selezionare un vero copywriter.
Se invece vuoi scrivere per altri, ci sono varie opzioni.
Puoi farlo da freelance (come ho fatto io), così come da dipendente in un’azienda o anche in un’agenzia di marketing.
In ogni caso, la competizione negli ultimi anni si è intensificata, e ti serve avere abilità superiori per conquistare la fiducia di chi può pagarti.
Per imparare però non bastano i soliti corsi – che ti danno solo informazioni e assistenza superficiale – bensì impegnarsi in un periodo di gavetta.
Se vuoi accelerare il percorso e puoi permettertelo, investi in un Programma di addestramento, dove puoi avere l’attenzione di un Coach esperto, che ha già raggiunto i risultati a cui tu aspiri, e che ha track record di successo anche nell’aiutare altri a diventare copywriter professionisti.